Provenza: viaggio nel sud della Francia con la lavanda in fiore
Quando penso alla provenza mi vengono in mente ampie distese di lavanda, le casette in stile provenzale, i paesi arroccati, i castelli, le abbazie.
Quest’estate, ai primi di Luglio, i miei genitori sono partiti per visitare la Provenza. Un viaggio che entrambi avevamo nel cuore, ma per me quest’anno era un po’ impossibile da compiere avendo Teddy ancora piccolo.
Al loro ritorno mi sono fatta spiegare tutti i luoghi visitati, guardando le foto e sognando quegli immensi campi di lavanda profumati e colorati.
Oggi ospito sul blog mio padre che vi racconta il loro splendido viaggio in Provenza, questa parte della Francia molto varia che spazia dal mare alle colline, passando per fiumi e montagne. Sicuramente un tour impegnativo da compiere, soprattutto per chi guida, ma che vale la pena di compiere già solo guardando le prime foto che mi hanno mostrato.
Buona lettura!!
Un tour che sognavamo da tempo
Il nostro tour comincia con il percorrere la Valle di Susa nel torinese per passare il confine del Monginevro ed entrare nel territorio francese.
Ciò che colpisce subito e salta all’occhio è la larghezza delle strade francesi, anche ben asfaltate, nonostante le curve, le discese assai rapide del Colle.
Arrivati in pianura e percorsi parecchi chilometri giungiamo alla prima nostra meta: la città di Sisteron, nell’alta Provenza.
Un grosso centro caratterizzato da un grande fiume, un ponte romanico che lo attraversa per giungere ad una montagna davvero spettacolare fatta di enormi canaloni verticali “la Rocher de la Baume”. Ma la cosa più bella di Sisteron, di fronte a codesta montagna, è la cittadella, la fortezza che si erige sulla montagna a dominare tutta la valle della Durance.
Una salita di scale, cortili, archi, guardiole, spigoli vivi e angoli in pietra elegantemente posata con una miriade di feritoie a guardia di una fortezza sicuramente inespugnabile per quei tempi. In cima ci sono la chiesetta, la grande campana e una bandiera segnavento in ferro decorata. Da lì c’è un panorama incantevole a 360 gradi sulla città bassa e su tutta la valle della Durance.
E’ sicuramente una tappa imperdibile per un turista ambizioso.
Dal caos di Aix en Provence ad un tipico paesino provenzale
Proseguendo il nostro tour arriviamo ad Aix en Provence, una grande città caotica nelle ore di punta, che noi abbiamo evitato di visitare. E’ stata molto utile però come tappa per il riposo notturno.
Al mattino, visitiamo un paese di pianura e a pochi passi il suo bel castello. Il paese in questione è Lourmarin.
E’ piacevole percorrere i suoi viottoli, in mezzo a case fatte con un’architettura semplice lavorata a pietra e a intonaci grezzi con i serramenti piccoli e le ante colorate, generalmente lilla o viola. Le facciate a volte sono coperte da rampicanti verdi o da intonaco ruvido, meta ideale per qualche geco che si vuole crogiolare al sole.
Il museo della lavanda e la città arroccata di Gordes
Proseguendo, arriviamo a Coustellet dove si trova il museo della lavanda.
Salendo in collina andiamo a visitare il grande paese di Gordes con il castello e la chiesa sulla piazza.
Qui troviamo le solite viuzze ciottolate dei borghi provenzali con i negozietti di souvenir e prodotti alla lavanda.
Il villaggio dei Bories
Scendendo un poco dal paese visitiamo un antichissimo villaggio, ripristinato negli anni sessanta, risalente addirittura a duemila anni prima di Cristo: “Il villaggio dei Bories”.
Un minuscolo paese costruito con pietre a secco dove si possono vedere le casette dei contadini, le stalle, le cantine per la conservazione di vini e formaggi, le camere di deposito attrezzi agricoli, piccoli siti delimitati da altrettante pietre a secco adibiti a orti o recinti per animali. Una tappa insomma interessante per il “turista della lavanda”.
Ritornando a Coustellet, facciamo sosta per la notte in un hotel bello e moderno: “L’Oasis Hotel”.
La meravigliosa Abbazia di Senanque
La mattina seguente è la volta della visita all’abbazia di Senanque, nella regione della Vaucluse.
Un’enorme costruzione in pietra chiara, architettonicamente pulita di linee e forme, semplice come l’interno della chiesa. Quasi appoggiata come un modellino su un meraviglioso tappeto di lavanda in fiore, in una valle verdeggiante, silenziosa, a dare un grande senso di pace.
Roussilon: la terra dell’ocra
Proseguendo la nostra avventura in terra francese, è la volta di Roussilon o per meglio dire “la terra dell’ocra”. Qui milioni di anni fa, il mare creò la sua meraviglia; un enorme paesaggio di rocce lavorate con maestria in forme fantasiose di diversi colori, visibili passando nella vegetazione e a volte camminando su superfici di polvere gialla o rossa.
Per affrontare questo sentiero vi consiglio di non utilizzare scarpe nuove o costose.
Dai campi di Apt a Valensole
Da qui il nostro viaggio prosegue verso la città di Apt in un entroterra da spettacolo.
In mezzo alla campagna, tra alberi di ulivi, lunghi viali alberati di platani, campi diversamente coltivati e di vari colori, c’è un continuo echeggiare di cicale (simbolo della Provenza) tra gli alberi, nel torrido luglio.
La città di Apt è stata anche meta per la sosta notturna.
L’ultima tappa del nostro viaggio è Valensole. Per arrivarci ci si imbatte in sterminati campi di lavanda in fiore. La fermata è d’obbligo, ma solo per una fotografia, poichè tra il profumo intenso della lavanda ed un caldo torrido della sera d’estate, si ha voglia di ritornare dentro l’auto con l’aria condizionata.
Valensole è per noi una cittadina non molto significativa se non per i soliti negozietti di souvenir e di prodotti alla lavanda, pur essendo una meta d’obbligo per le varie gite turistiche in autobus.
Le gole del Verdon
Pima del ritorno,trascorriamo l’ultima notte nella città di Grasse, ormai quasi sul mare, per poi fare la costiera di Nizza ed arrivare infine in Italia.
Durante questo tragitto c’è di mezzo il divisorio tra l’alta Provenza ed il dipartimento del Var. Si oltrepassa un ponte dove a destra c’è il lago Lac de Ste-Croix e a sinistra l’arrivo del fiume Verdon caratterizzato dallo spettacolo di canoe, pedalò, barchette e quant’altro.
Qui si possono scegliere due strade: o prima del ponte o dopo il ponte in due tracciati viaggianti in parallelo, salendo di tantissimi metri d’altitudine per entrare nel grande scenario mozzafiato delle gole del Verdon, viste paurosamente dall’alto.
Il tracciato è abbastanza, in piano con migliaia di curve, in una strada stretta, dove ogni chilometro potrebbe essere una tappa d’obbligo per fotografie e visioni suggestive. In fondo, ma ben in fondo, si vede lo scorrere del fiume tra gole e rocce diseguali, veramente suggestionante.
Quando poi uno si chiede dove c’è una fine in questo scenario, si attraversa un viadotto da paura, che unisce quell’altra parte che avevamo lasciato al ponte e che era risalita dalla parte opposta del vallone.
Penso ora, che per visitare bene le gole del Verdon, si debba impegnare un’intera settimana. Passandoci solo in giornata non si ha modo di scoprire tutte le meraviglie che la natura ha creato in questa zona.
Il nostro viaggio in Francia termina qui, con molta soddisfazione ed entusiasmo di poterci ancora andare!!