Val di Non: il lago di Tovel
Il lago di Tovel si trova nella splendida Val di Tovel, all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta. La Val di Tovel fa parte della famosa Val di Non, caratterizzata da un sacco di panorami mozzafiato su ampie distese di meleti.
Arriviamo al mattino prima delle dieci al parco (se arrivate dopo quest’ora non potete più salire in macchina ma dovete prendere la navetta) e all’ingresso alcune ragazze ci accolgono per consegnarci il depliant del lago e per farci pagare il parcheggio dell’auto (10 € per l’ntera giornata). Proseguiamo quindi con la macchina fino al parcheggio a poca distanza dal lago.
Sistemiamo Teddy nel nuovo zaino (quanto gli piace essere trasportato lì dentro 🙂 ) e poi mettiamo gli zaini in spalla. Si parte per percorrere il giro del lago. Il tempo di percorrenza è di circa un’ora e mezza ma noi ci mettiamo molto di più, perchè non abbiamo fretta e vogliamo goderci questo posto rilassante.
Il giro del lago di Tovel
Una volta arrivati al lago rimaniamo subito sbalorditi dal suo colore azzurrissimo e dal sole che specchiandosi in esso crea dei riflessi stupendi, una meraviglia. Scattiamo un sacco di foto e ci avviciniamo per vederlo da vicino.
Il percorso all’inizio è quasi tutto sterrato ed in piano, quindi molto comodo per essere percorso anche dai bambini. Lungo il sentiero si possono trovare bar, ristoranti e anche un hotel.
Ogni tanto facciamo qualche tappa per riposarci un po’, per smangiucchiare qualcosa e per dare la merenda a Teddy.
Lungo il percorso si possono osservare varie sculture intagliate nel legno. Ce ne sono alcune veramente splendide.
A circa metà percorso ci fermiamo alla casa del parco, una sorta di museo (entrata gratuita) che illustra la storia del lago e degli animali che lo abitano. Qui veniamo a conoscenza che una volta il lago era popolato da un’alga rossa che lo tingeva di questo colore.
Il lago rosso
Il lago di Tovel tanti anni fa era caratterizzato dallo strano fenomeno dell’arrossamento che lo ha contraddistinto fino al 1964.
Durante ogni serena giornata d’estate, nella zona sud-occidentale del lago chiamata “Baia Rossa” si poteva assistere ad un sorprendente fenomeno: l’acqua appariva rossa e densa.
Questo fatto era dovuto ad un’alga che conteneva nel plasma sostanze oleose colorate da pigmenti carotenoidi e che faceva diventare le acque di color rosso, nel periodo estivo, quando risaliva in superficie.
Dopo quella data non ci sono stati più episodi di quel genere, probabilmente a causa della minor presenza di mucche in alpeggio. Sembrerebbe infatti che fossero le feci di queste ultime ad apportare sostanze nutrienti con le quali le alghe si nutrivano.
Nonostante questo fatto non sia più accaduto, il lago continua ad affascinare i turisti, forse proprio perchè è un posto veramente splendido e ricco di colori ineguagliabili.
La leggenda del lago rosso
Continuando il giro, ci imbattiamo in un cartello che racconta la leggenda del lago.
“Narra un’antica leggenda che la ferma volontà di Tresenga, principessa di Ragoli di non sposare Lavinto, re di Tuenno, interessato più alle terre che all’amore, sfociò in una terribile battaglia sulle rive del lago che portò allo sterminio dei ragolesi. Il sangue tinse di rosso le acque, tornando ogni estate in ricordo della bella Tresenga.
Ma questa è solo una leggenda…”
Le spiaggette
Dopo aver raggiunto la sponda opposta del lago incontriamo varie spiaggette formate da sabbia e sassolini bianchi che fanno diventare ancora più cristallina e azzurra l’acqua.
Decidiamo di posizionare qui la nostra coperta e di pranzare osservando questa meraviglia della natura.
Ci sono un sacco di turisti in costume che fanno il bagno, noi ci limitiamo ad affondare i piedi nell’acqua facendo divertire un sacco Teddy che vorrebbe stare lì tutto il giorno!!
Che soddisfazione questo giro!!
Dopo esserci rifocillati e rilassati, ripartiamo per concludere il percorso. Da qui fino alla fine il sentiero diventa un po’ più impervio, ma il panorama sempre più bello.
Una volta finito il giro, la nostra soddisfazione è alle stelle ma siamo molto assetati perciò decidiamo di fermarci al Bar Chalet Tovel per dissetarci con i buonissimi succhi di mela a chilometro zero. Visto che abbiamo consumato anche molte calorie, decidiamo di assaggiare anche qualche specialità locale: un panino del bosco (con speck, cetriolini, maionese e formaggio) e una fetta di strudel di mele.
Mentre siamo seduti ad un tavolino all’aperto ecco che comincia a piovere… per fortuna siamo attrezzati con k-way e parapioggia per lo zaino. Attendiamo che smetta un po’ e poi ci avviamo all’auto.
La calamita del lago di Tovel
Ci fermiamo in una bancarella all’interno del parco per scegliere la calamita che rappresenti meglio questa bella giornata in mezzo alla natura e la nostra vacanza in montagna. Ne acquistiamo una molto graziosa, tipica montanara, fatta a forma di casetta, tutta di legno, con la neve sul tetto.
Curiosità sul lago e consigli
In questo lago è possibile fare il bagno, quindi vi consiglio di portarvi dietro il costume, ma fate attenzione poichè l’acqua è profonda. In zona di balneazione infatti arriva a 5 metri, mentre la pronfondità del bacino principale arriva addirittura a 38,5 metri.
Se avete intenzione di fare il giro del lago indossate scarponcini da trekking, dato che in alcuni punti il sentiero è un po’ tortuoso. In questo modo non rischierete di farvi male alle caviglie o di scivolare.
A me è piaciuto tantissimo fare il giro del lago, è stata un’esperienza molto suggestiva e rilassante a contatto con la natura. Ve lo consiglio soprattutto se avete bambini, vedrete come si divertiranno!!