Raduno dello spazzacamino: un evento imperdibile a Santa Maria Maggiore
A Santa Maria Maggiore esiste il raduno dello spazzacamino. Un evento sensazionale e imperdibile che si ripete ogni anno. Un’insolita occasione per osservare spazzacamini di tutto il mondo riuniti che sfilano per il paese. Non ne avevo mai sentito parlare prima di leggere il racconto che mio padre ha scritto per il blog, lo ringrazio perchè ho apprezzato molto la sorpresa. Ritengo giusto dare importanza a certi mestieri importanti, anche se purtroppo con il tempo sono andati a svanire.
Raduno Nazionale dello Spazzacamino a Santa Maria Maggiore
Domenica 2 settembre siamo andati con il nostro vecchio Burghy (non è un amico di famiglia, bensì il nostro amato scooter Burgman!!) a Santa Maria Maggiore, nella Valle Vigezzo in provincia di Verbania, in occasione del “Raduno dello spazzacamino”. Questo paesino, suggestivo un po’ come tutta la valle, è caratterizzato da stradine in pietra abbellite da fiori e da casette colorate dove fotografarle viene spontaneo talmente sono belle.
Questa manifestazione si presenta puntuale ogni prima domenica di settembre da ormai trentasette anni e vede sfilare centinaia di spazzacamini da tutta l’Europa e dal mondo (quest’anno erano mille). Sfilano i più con divise nere e bottoni dorati con in testa il cilindro, altri semplicemente con abiti poveri e cappellini neri, tutti però rigorosamente ricoperti di fuliggine, simbolo del loro stimato mestiere.
Spazzacamini di tutto il mondo riuniti: sfilata, concerto e un museo dedicato
Ad aprire la sfilata c’è la fanfara Alpini di Domodossola, poi sfilano i gruppi di spazzacamini, ognuno con la bandiera della nazionalità di appartenenza, a procedere per le vie del paese, seguiti da un pubblico sempre più in crescita (si parla di trentamila persone) che nella mattinata esulta al passaggio di questi meravigliosi spazzacamini dai sorridenti visi neri.
Al pomeriggio c’è il concerto dei “Giovani Musicisti Ossolani” nel parco di Villa Antonia, dove c’è il museo dedicato agli spazzacamini.
Seguendo le vie del paese, essi si vedono ovunque: i bar sono tutti affollati e i tavoli esterni sono occupati dai vari gruppi di nazionalità diverse. Tutti sono allegri e sorridenti di fronte a fiumi di birra e vino che scorrono facili, come facili sono le risate a volte incontrollate di alcuni.
Qui è terreno fertile per un provetto fotografo, strappare qualche bel primo piano, poichè molti si prestano alla posa. Molti gruppi sono tedeschi o austriaci e si possono riconoscere dalle scritte sul retro della giubba nera, ma in generale c’è tutta l’Europa. Non mancano però dei giapponesi e americani.
E’ bello sapere che questo antico mestiere è nato qui, da pochi del paese e si è propagato nel mondo, segno di un lavoro dignitoso, anche se faticoso e unto.
Una bella manifestazione da non perdere, se è possibile, in futuro, anche per godersi una giornata libera in una valle meravigliosa dove si mangia anche bene (e non è poco!!), passeggiando in un paesino stupendo. Noi ci siamo fermati a pranzare lungo la strada nella trattoria di paese “Osteria di S. Giorgio – Ca’ Turbin”, mangiando cose tipiche molto buone e senza spendere molto.
Un mestiere di “una volta”
Mi affascina molto questo lavoro e dopo aver letto il racconto di mio papà mi è venuta voglia di recarmi a questa festa il prossimo anno. Ritengo sia molto bella la creazione di questo ritrovo per tutti gli spazzacamini del mondo. E’ un ottimo modo per rievocare un lavoro molto diffuso nel secolo scorso, facendo incontrare persone di nazionalità diverse, unite da un mestiere comune.
Parlando in famiglia di questa festa, mia nonna mi ha raccontato una storia che le ha subito ricordato la sua gioventù. Più di settant’anni fa nei cortili delle case di corte entrava lo spazzacamino in sella alla sua bicicletta gridando a squarciagola: “Spazzacaminooooooo”, teneva sotto braccio l’attrezzo che usava per pulire i camini. Ai tempi le stufe erano il mezzo usato in tutte le case per riscaldarsi e questo era un lavoro che garantiva di sfamare dignitosamente la propria famiglia. E’ quindi giusto ricordare certi mestieri anche se non sono più in voga, per non dimenticare il passato e continuare a tramandare le tradizioni nel futuro.
3 commenti
Matteo
Che bello! Non la conoscevo questa festa! 😉
elena - viaggiodolceviaggio
Ma che forte questo racconto! E bravo papà di Cristina! Davvero insolita come gita, ma da ricordare! Immagino di portarci i miei nipotini, quante risate!
Cristina
Sì questa festa è troppo forte. Quando mio padre mi ha regalato il racconto mi ha fatto troppo felice. Assolutamente da andarci, specialmente con i bambini 😉